Questi dinosauri erbivori erano assolutamente innoqui sebbene il loro aspetto possa far credere il contrario. Infatti erano bene equipaggiati di robustissime spine che spuntavano sulla coda che utilizzavano come una clava per ferire o semplicemente scoraggiare i predatori.
Gli stegosauri lunghi fino a 9 mt., con zampe corte ed una piccola testa, erano caratterizzati dalla presenza sul dorso di piastre ossee piu o meno rettangolari.
Altro rappresentante del gruppo dei Tireofori sono gli Anchilosauri. Essi erano privi di piastre sul dorso, ma il loro corpo era interamente ricoperto da una pesante corazza ossea, che proteggeva anche il cranio e le mascelle, e dalla quale spuntavano acuminanti “borchie”.
Per difendersi utilizzavano invece la coda, che in alcune specie terminava con una specie di “randello” come se fosse una clava.
Altro gruppo di Ornitischi sono i dinosauri Ornitopodi che fecero la loro comparsa all’inizio del Giurassico con specie di piccoli dimensioni, non più lunghe di 3 mt. che, alla fine del Cretaceo, raggiunsero i 10 mt. con la specie degli Adrosauri.
Erano caratterizzati da bizzarre creste sulla testa ed erano capace di comunicare fra loro con una vasta quantità di suoni diversi.
Gli Adrosauri vivevano in grandi branchi e si nutrivano esclusivamente di vegetali.
La loro caratteristica principale, alla quale devono il nome, era la forma del muso, appiattito con un becco simile a quello di un’anatra e la presenza di una cresta di varia forma che funzionava come delle vere casse di risonanza.
Altri dinosauri che sfoggiavano strane teste crestate erano i Marginocefali.
Come tutti gli Ornitischi erano erbivori e pacifici. Questi dinosauri che comparvero a metà del Creataceo inizialmente erano di piccole dimensioni , come lo psittacosauro di appena 2 mt. e camminavano su due zampe.
Vivevano in grandi gruppi ed emigravano stagionalmente alla ricerca di zone più ricche di vegetazione. Col tempo divennero quadrupedi, sempre più grandi, acquistarono le corna e collari formate da alcune ossa del cranio incredibilmente accresciute che proteggevano le spalle durante gli scontri con i predatori.
I Marginocefali includevano il gruppo dei Ceratopsidi, forniti di corna poste sul muso e in ogni posizione e collare vivacemente colorato che costituiva ornamento che fosse di richiamo per le femmine, e il gruppo dei Pachicefalosauri.
Questi erano dei veri campioni di “testate”. Il loro cranio era così ispessito da sembrare ricoperto da un elmo. Era usato per difendersi dai predatori che venivano caricati a testa bassa.
Ma potevano allo stesso modo confrontarsi con gli individui della stessa specie per la conquista di un territorio o di una femmina.
Comparvero alla fine del Cretaceo. Vivevano in branchi, erbivori e camminavano su due zampe.
Il lungo cammino evolutivo vide un susseguirsi di abitanti diversamente adattati anche alla vita marina e allo spazio aereo.
I primi vertebrati capaci di volare furono i Pterosauri che comparvero 200MAF, nel Triassico e occuparono i cieli mesozoici fino alla fine del cretaceo. Furono i dominatori dei cieli e si adattarono a un ambiente libero da rivali.
Le ali di questi rettili volanti erano formate da una membrana di pelle, tesa ed elastica, attaccata ai fianchi e sostenuta dal quarto dito incredibilmente allungato.
Sulla terra si muovevano appoggiando le ali per sorreggersi, ma appena raggiunta un’altura si lanciavano in volo facendosi trasportare dal vento.
Gli Pterosauri si dividono in due gruppi: Ranforinchi e gli Pterodattili.
I Ranforinchi, primi a comparire 200MAF, si distinguono per la lunga coda e per le piccole dimensioni. Si estinsero al momento in cui cominciava la co porsa dei piu grandi e spettacolari Pterodattili.
Al contrario dei piccoli Ranforinchi, erano caratterizzati da una coda molto corta o addirittura assente e da dimensioni che potevano raggiungere un’apertura alare di 11 mt. paragonabili a quella di un Jet. Questo gigante alato prende il nome di Quetzalcoatlus. Un po’ piu piccolo era invece il Pteranodont con i suoi 7 mt di lunghezza alare.
Molto propabilemente i Pterosauri vivevano vicino alle coste e si cibavano di pesci e conchiglie. Altri ancora come lo Pterodaustro portavano nella mascella una specie di spazzola simile a fanoni delle balene, che serviva a filtrare il placton.
Gli Pterosauri prosperarono a lungo e si estinsero insieme ai dinosauri alla fine del Cretaceo quando il dominio dei cieli passava agli uccelli.
I primi abitanti a colonizzare le acque del Triassico furono gli Ittiosauri vissuti quasi 300 MAF, simili a coccodrilli con zampe corte e coda appiattita. Furono i dominatori del mare per 180 milioni di anni e nel corso della loro evoluzione diventarono nuotatori sempre piu abili.
Per muoversi agilmente nelle acque marine necessitavano di un corpo idrodinamico privo di collo. Avevano un muso appuntito con numerosi denti. I loro occhi erano molto sviluppati e potevano raggiungere le incredibili dimensioni di 25 cm. Che gli servivano per immergersi anche a grandi profondità, oltre i 500 mt., senza perdere le capacità visive in grado quindi di captare la luce del sole anche dove questa arriva a stento.
Fra il Triassico e il Giurassico conquistano il mare i Plesiosauri, rettili assomiglianti ad enormi lucertole con le pinne. Che si distinguono in due gruppi differenti per abitudini e aspetto.
I primi Plesiosauri erano animali dal collo corto con crani lunghi fino a un metro e corpo tozzo.
Si cibavano di pesci e molluschi. L’altro gruppo invece comprendeva animali dal collo lungo con piccole.
Un ‘altro gruppo di rettili marini che vissero però solamente durante il Triassico furono i Placodonti. Non erano completamente adattati alla vita acquatica e nuotavano lentamente.
Il loro corpo era pesante, la coda lunga e le zampe corte. Si cibavano di molluschi che staccavano dalle rocce con i denti anteriori lunghi a forma di scalpello , e trituravano con i denti posteriori allargati e appiattiti. Alcune specie erano protette da una corazza che avvolgeva il corpo lasciando liberi la coda , le zampe e la testa dandogli un aspetto simile a quello delle tartarughe marine.